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Tohu Whakatipu

Dal 24 Giugno al 16 Ottobre 2022 presso la Galleria d'arte Wairua Maori

I simboli possono offrirci un punto di accesso e un modo per interpretare cose che non capiamo. Per Māori un tohu non è solo un segno o un emblema; può anche fungere da insieme di indicazioni o indicazioni stradali che ci consentono di navigare nelle complessità della vita contemporanea…

Tohu Whakatipu esplora il simbolismo unico e i linguaggi visivi di tre dei più eccitanti artisti Māori di Aotearoa.

Con opere di Lonnie Hutchinson (Ngāti Kuri ki Ngāi Tahu, samoano, scozzese, irlandese e inglese), Kaaterina Kerekere (Te Aitanga-a-Hauiti, Ngāi Tāmanuhiri, Rongowhakaata, Rangitāne, Ngāi Tahu) e Rangi Kipa (Te Ātiawa, Taranaki, Ngāti Tama ki te Tauihu) Tohu Whakatipu spiega questioni che sono rilevanti per molti Maori.

“L’arte e il design Maori sono uno degli identificatori chiave della nostra identità e del nostro patrimonio culturale. Le icone, i motivi e le storie sono unici per i nostri whānau, hapū e iwi”. – Kaaterina Kerekere

Tohu Whakatipu

Arte Maori

In Tohu Whakatipu le idee di benessere e connessione sono al centro della scena. Che sia attraverso whakapapa, rongoā o la rivisitazione di forme tradizionali, ciascuna delle opere in mostra funge da collegamento tra passato, presente e futuro.

“Le nostre forme d’arte sono linguaggi e svolgono un ruolo fondamentale nella trasmissione dei nostri sistemi di conoscenza e della nostra identità.” ii – Rangi Kipa

Basandosi sulla mostra inaugurale Puhi Ariki, che ha aperto alla Wairau Māori Art Gallery nel febbraio 2022, Tohu Whakatipu prende spunto dal kaupapa della galleria di profilare la pratica artistica Māori contemporanea mentre riflette idee importanti nella società odierna.

Con sede in diversi centri in tutto il motu – Taranaki, Ūawa Tologa Bay e Ōtautahi Christchurch – questi artisti rappresentano punti di vista distinti relativi al loro iwi e hapū.

Il curatore della mostra Karl Chitham (Ngā Puhi, Te Uriroroi) afferma: “Questa mostra riunisce tre artisti le cui pratiche sfidano i preconcetti del simbolismo Maori attraverso il loro uso innovativo ed entusiasmante di tecnologia, materiali e forme”.

Artisti

Lonnie Hutchinson
Caterina Kerekere
Rangi Kipa
A cura di Karl Chitham

Wairau Māori Art Gallery

La Wairau Māori Art Gallery è la prima galleria d’arte Māori pubblica dedicata ad Aotearoa.

Si unisce a un gruppo selezionato di gallerie d’arte indigene pubbliche a livello internazionale ed è ospitato all’interno del nuovo straordinario Centro d’arte Hundertwasser a Whangārei. Lo stesso Hundertwasser ha proposto i piani per l’edificio prima della

Arte Maori Kerekere

sua morte nel 2000.

Il nome “Wairau” è Te Reo Māori per Cento Acque, proprio come Hundertwasser significa Cento Acque in lingua tedesca. In Te Ao Māori la nozione di acque multiple ha un profondo significato simbolico poiché l’acqua è la base di tutti gli esseri viventi.

La Wairau Māori Art Gallery celebrerà e mostrerà il meglio dell’arte contemporanea Māori e della pratica consuetudinaria ad Aotearoa.

La galleria è supervisionata dal Wairau Māori Art Gallery Trust. Ci sarà un programma mutevole di mostre che saranno progettate dai curatori Maori ospiti. Di tanto in tanto altre comunità indigene, curatori e artisti possono essere invitati a partecipare ed esporre a Wairau.

Accanto al programma della Galleria ci sarà una strategia tuakana/teina (insegnante/mentore) per supportare la prossima generazione di professionisti delle arti Māori.
L’arte Maori è fatta da Maori. Comprende l’intera distesa della pratica artistica. L’arte Maori è distintiva e determinante di Aotearoa.

Te Ao Māori

Al centro di ogni espressione dell’arte Maori c’è un’affermazione di whakapapa; di connessione genealogica; un collegamento a terra; una connessione con i mondi fisici e metafisici che compongono Te Ao Māori. È anche inevitabilmente plasmato dall’esperienza coloniale Māori che ha trasformato la cultura, risultando in atti di resilienza innovativi e profetici da parte degli artisti Māori.

La Wairau Māori Art Gallery condividerà storie vere di comunità viventi e rifletterà il Māori di oggi, sia ad Aotearoa che sulla scena mondiale.

La Redazione

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