ENTERPRISE di Sayre Gomez
Dal 04 Novembre 2022 al 09 Aprile 2023 presso Sifang Art Museum
Il Sifang Art Museum è lieto di annunciare una mostra di nuovi lavori dell’artista americano Sayre Gomez (nato nel 1982, Chicago, USA), con dipinti, sculture e video. Questa presentazione completa esplora i temi principali della sua opera e introduce diverse nuove traiettorie, mostrando anche l’ampiezza della sua pratica innovativa…
Il Sifang Art Museum di Tokyo è lieto di annunciare una mostra di nuovi lavori dell’artista americano Sayre Gomez (nato nel 1982, Chicago, USA), con dipinti, sculture e video. Questa presentazione completa esplora i temi principali della sua opera e introduce diverse nuove traiettorie, mostrando anche l’ampiezza della sua pratica innovativa. Da epici panorami in technicolor e abbaglianti fenomeni naturali a insegne pubblicitarie degradate e arredi urbani, Enterprise esplora la città contemporanea come una rete intricata di realtà contrastanti.
Enterprise
La location è Los Angeles, un posto tanto bello quanto brutale. Una città mitica di paesaggi opulenti e tramonti seducenti, la casa di Hollywood, gente affascinante, macchine veloci e immensa ricchezza. Il rovescio della medaglia è lo sprawl senza fine: un terreno diffuso in cui gli unici veri punti di riferimento sono i centri commerciali, la segnaletica e le infrastrutture. Una città piena di abbandono e disuguaglianza sociale; questa dicotomia è al centro della mostra. Prendendo in prestito il nome dal dipinto Enterprise 2 (2022), l’opera titolare, con le sue lettere appena percettibili, replica il logo di Enterprise Rent-A-Car, una delle più grandi compagnie di autonoleggio nazionali d’America. Il tenore oscuro del dipinto è in contrasto con il moniker aziendale che vanta la sua fedeltà a uno dei pilastri fondamentali del capitalismo in stile americano e dello spirito imprenditoriale; pur riconoscendo il ruolo centrale dell’automobile come estensione dell’individualismo e dell’identità occidentali.
Le auto diventano un filo conduttore all’interno della mostra. Da status symbol, espressioni di identità e modalità di trasporto a rifugi improvvisati per i senzatetto e linee di vita essenziali in vaste città con scarsi mezzi di trasporto pubblico. Roadrun(ing) (2021), Altima (2022) e Inferno (2022) comunicano diversi aspetti di questo tema, catturando una rete urbana di autostrade in cemento multistrato, inquinamento, congestione, flussi circolatori e una visione del mondo che è per sempre mediato dall’automobile. L’opera video Studio Visit esplora questo in modo più approfondito, che può essere visto dalle sculture dei sedili da corsa MOMO realizzate su misura per la mostra dall’amico e artista di lunga data di Gomez, JPW3.
Quando si osservano i dipinti su larga scala di Sayre Gomez, come Milk, Bread, Soda, Cigarettes (2022), Altima (2022) e Sunrise over Sunset (2020), è importante ricordare che si tratta di realtà costruite. I dipinti si basano su fotografie scattate in vari luoghi e vengono successivamente cuciti insieme per creare nuove composizioni. Le immagini risultanti sono quindi una fusione, allo stesso tempo “reale” e immaginaria. Gomez impiega una vasta gamma di tecniche per tradurre questi montaggi fotografici in dipinti lucidi e iperrealistici con superfici immacolate: metodi tradizionali di belle arti, film industriali e processi di scenografia, realizzazione di insegne commerciali e tecnologia digitale. L’incapacità di distinguere tra spazi reali e simulati imita l’effetto alienante dell’esperienza urbana contemporanea, mentre il processo tecnico ibrido riflette la sua atmosfera costantemente fluttuante, decentralizzata e negoziabile all’infinito.
I dipinti trompe l’oeil
La mostra include anche una nuova serie di dipinti caratterizzati da adesivi trompe l’oeil su fondi neri riflettenti. Eseguite con vernice acrilica su smalto automobilistico, le opere hanno superfici luccicanti a specchio che fanno riferimento a vetri oscurati: riflettenti e impenetrabili. Questa idea di protezione e sicurezza non è solo sottolineata dagli adesivi stessi, che immortalano i loghi delle società di vigilanza private, ma anche da una serie di recenti sculture. Questi ultimi si ispirano ai carter per i meccanismi dei cancelli elettrici. Queste scatole tipicamente trascurate controllano le barriere che tracciano le linee nozionali tra spazio pubblico e privato. Basandosi sul tema della sicurezza sono i dipinti intitolati 8.760.000 (nn. 1-4, 2022), che introducono l’elicottero come un nuovo motivo nell’opera di Gomez. Questi fanno riferimento al programma di applicazione della legge aerea del dipartimento di polizia di Los Angeles, una divisione che iniziò con un elicottero nel 1956 ed è ora la più grande unità di sorveglianza aerea del mondo. Con un minimo di due elicotteri in cielo per almeno venti ore al giorno, il costo per i contribuenti è immenso, i titoli riportano una cifra annua approssimativa per ogni velivolo.
Sayre Gomez
Sayre Gomez (nato a Chicago, 1982) vive e lavora a Los Angeles. Ha conseguito un MFA presso il California Institute of the Arts e un BFA presso la School of the Art Institute di Chicago. Mostre personali recenti includono la Fondazione Sandretto Re
Rebaudengo, Torino; François Ghebaly, Los Angeles; Xavier Hufkens, Bruxelles; e Galerie Nagel Draxler, Berlino. Le opere di Gomez sono conservate nelle collezioni permanenti del Museum of Contemporary Art, Los Angeles; il Museo Hirshhorn, Washington DC; The Broad, Los Angeles; Museo d’arte della contea di Los Angeles, Los Angeles; Museo del Martello, Los Angeles; Whitney Museum of American Art, New York; mumok – Museum moderner Kunst Stiftung Ludwig Wien, Vienna; Galleria d’arte del Nuovo Galles del Sud, Sydney; ICA, Miami; Galleria Nazionale di Victoria, Melbourne; Fondazione Aïshti, Beirut; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Arsenal Contemporary, Montreal; Pérez Art Museum, Miami; Collezione Oketa, Tokio; Collezione Maki, Tokio; Collezione Albright Knox, New York; e Museo Rubell, Miami.
Gomez è salito alla ribalta negli ultimi anni con i suoi dipinti semi-romanzati e fotorealistici noti come X-scapes. Eseguito in una vasta gamma di tecniche, tra cui trompe l’oeil, aerografia, stencil e quelle usate per dipingere i set di Hollywood, il suo lavoro si ispira al paesaggio urbano di Los Angeles. Molti dei suoi dipinti presentano abitazioni, segnali stradali, cartelloni pubblicitari e punti di riferimento che fanno da sfondo a lunghi viaggi in macchina per la città. I suoi dipinti possono toccare contemporaneamente la bellezza della natura (tramonti vividi, palme sontuose), il passare del tempo, il degrado urbano e la nostalgia commerciale (segni, colori e scritte spesso evocano tempi passati) e la vita contemporanea (graffiti, antenne di telefoni cellulari). Le opere su tela di Gomez riflettono il suo impegno per una nuova forma di realismo mediato dalla tecnologia, un realismo che abbraccia l’artificio. L’artista scatta istantanee digitali mentre guida attraverso la città di Los Angeles. I suoi fotogrammi sono sfocati, catturati imperfettamente su un telefono cellulare dall’interno di un veicolo in movimento. Gomez sintetizza le sue osservazioni in immagini iperreali che sfidano la nostra capacità di distinguere tra autenticità e simulazione: un paesaggio urbano che sembra realistico potrebbe essere altrettanto facilmente una costruzione artificiale. In questo modo, esplora il legame sempre più tenue tra il nostro ambiente quotidiano e una cultura digitale che è inesorabilmente guidata da immagini potenziate e manipolate. Gomez esplora questi temi anche attraverso altri mezzi, tra cui scultura, installazione e video.
La Redazione