TeamLab Borderless a Odaiba Tokyo
Il museo multimediale per vivere un sogno
Camminare attraverso le pietre miliari dell’equilibrio attraverso il mondo invisibile provoca suoni meravigliosi e colori che si diffondono nello spazio. I visitatori possono creare pesci, farfalle e uccelli saltando sopra i simboli galleggianti sull’acqua…
Il museo multimediale TeamLab Borderless a Odaiba, Tokyo, offre un’ esperienza unica e immersiva ai visitatori che percorrono le varie sale tematiche.
La Foresta dell’Atletica
Tre nuove opere d’arte sono state svelate nella Foresta dell’Atletica, che si basa sul concetto di comprensione del mondo attraverso il corpo e del pensare al mondo in modo tridimensionale.
Nell’ opera Aerial Climbing, lo spazio dell’opera d’arte cambia quando i visitatori attraversano una serie di barre sospese per evitare di cadere.
Camminare attraverso le pietre in Balance Stepping Stones provoca suoni meravigliosi e colori che si diffondono nello spazio.
I visitatori possono creare pesci, farfalle e uccelli saltando sopra i simboli galleggianti sull’acqua in Hopscotch for Geniuses: Bounce on the Water.
Lo Spazio delle Sculture di Luce
Cinque nuove opere sono state aggiunte allo Spazio delle Sculture di Luce, dove i visitatori possono immergere i propri corpi
in sculture realizzate da proiezioni di linee di luce: Chromatic Light Wall – Pass Through, Nucleus of Life, Aurora Lights II, Tunnel girevole e Poliedro.
L’aggiunta di queste opere amplia ulteriormente l’ esperienza di immersione del corpo in un oggetto tridimensionale fatto di luce immateriale.
Borderless World
E’ stata aggiunta una nuova opera a Borderless World.
Nell’opera Reversible Rotation, Flying Beyond Borders – One Stroke, Cold Light, la calligrafia sul monitor trascende i confini del display e vola attraverso Borderless World in un unico, continuo mondo.
Queste innovazioni influiscono anche su altre opere d’arte, come la possibilità di creare dei fiori in Flowers and People: Lost.
Il monitor Spatial Calligraphy ruota nello spazio dell’opera d’arte, ogni aspetto ruota nella stessa direzione. Ma
a causa delle caratteristiche speciali dello spazio ultrasoggettivo, può sembrare che ruoti in senso orario o
Antiorario.
La calligrafia spaziale è una calligrafia disegnata nello spazio, una forma di calligrafia che teamLab ha esplorato e studiato fin da quando è stato fondato.
L’opera ricostruisce la calligrafia nello spazio tridimensionale per esprimere la profondità, la velocità e la potenza della pennellata, e quella calligrafia viene quindi appiattita utilizzando la struttura logica chiamate teamLab, facendo sì che la calligrafia si muova dalla bi alle tri dimensionionalità.
Walk, walk, walk
Questo spazio è composto da un gruppo di figure anonime e diverse. Le figure continuano a camminare e mentre lo fanno l’opera d’arte si muove.
Quando i visitatori toccano le figure, queste reagiscono, a volte si fermano, a volte cambiano direzione e altre scelgono un percorso differente. I visitatori prendono decisioni e scelte mentre continuano a camminare. Se i visitatori fisicamente
sono fermi, le figure davanti a loro continuano a muoversi e a scambiarsi.
L’opera si ispira dall’espressione Zen “Hoho kore dojo“, ogni passo è il posto dove imparare, che significa che il continuare a camminare all’infinito ci offre la possibilità di affrontare sempre nuove situazioni e imparare all’infinito.
L’opera è resa in tempo reale da un programma per computer, non è né un’animazione preregistrata o immagini in loop. Il lavoro nel suo insieme è in costante cambiamento; gli stati precedenti non si ripeteranno mai e non potranno mai essere visti di nuovo.
Animals of Flowers, Symbiotic Lives II
Come i fiori ogni stagione cambiano lentamente, sbocciano e muoiono in un ciclo eterno, nello stesso modo gli animali mutano continuamente la propria forma ed essenza.
In questo spazio, quando le persone toccano gli animali, i petali dei fiori si disperdono. Se le persone continuano a toccare gli animali, tutti i fiori si disperderanno e gli animali moriranno e svaniranno.
L’interazione tra le persone e i soggetti dell’installazione cambiamento continuo nell’opera d’arte: gli stati visivi precedenti non possono mai essere replicati e non si ripresenteranno mai.
La Redazione