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La Corte Penale Internazionale accelera contro la Russia

La segnalazione di 39 Stati

Dichiarazione del procuratore della ICC, Karim A.A. Khan QC, sulla situazione in Ucraina dopo la ricezione di deferimenti da 39 Stati e apertura di un’indagine. Il 28 febbraio aveva annunciato la sua decisione di chiedere l’autorizzazione ad aprire un’indagine sulla situazione in Ucraina, sulla base delle precedenti conclusioni emerse dallo studio del suo Ufficio…

Il 28 febbraio Karim A.A. Khan QC aveva annunciato la decisione di chiedere l’autorizzazione ad aprire un’indagine sulla situazione in Ucraina, sulla base delle precedenti conclusioni emerse dallo studio del suo Ufficio durante l’ esame preliminare, e che comprendeva qualsiasi nuovo presunto reato rientrante nella giurisdizione della Corte penale internazionale (“ICC” o “la Corte”).

Le parole di Karim A.A. Khan QC

ICC Karim A.A. Khan QC

Nella stessa dichiarazione, ho indicato che le indagini attive da parte del mio Ufficio sarebbero notevolmente accelerate se uno Stato Parte dello Statuto di Roma (lo “Statuto”) dovesse deferire la situazione al mio Ufficio, come previsto dall’articolo 14 dello Statuto.

Oggi posso confermare che il mio Ufficio ha ricevuto segnalazioni sulla situazione in Ucraina dai seguenti 39 Stati parti della ICC: Repubblica d’Albania, Commonwealth d’Australia, Repubblica d’Austria, Regno del Belgio, Repubblica di Bulgaria, Canada, Repubblica di Colombia , Repubblica di Costa Rica, Repubblica di Croazia, Repubblica di Cipro, Repubblica Ceca, Regno di Danimarca, Repubblica di Estonia, Repubblica di Finlandia, Repubblica francese, Georgia, Repubblica federale di Germania, Repubblica ellenica, Ungheria, Repubblica d’Islanda, Irlanda , Repubblica Italiana, Repubblica di Lettonia, Principato del Liechtenstein, Repubblica di Lituania, Granducato del Lussemburgo, Repubblica di Malta, Nuova Zelanda, Regno di Norvegia, Regno dei Paesi Bassi, Repubblica di Polonia, Repubblica del Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca , Repubblica di Slovenia, Regno di Spagna, Regno di Svezia, Confederazione Svizzera, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord.

L’ accelerazione fornita dalle segnalazioni dei 39 Stati

Questi deferimenti consentono al mio Ufficio di procedere con l’apertura di un’indagine sulla situazione in Ucraina dal 21 novembre 2013 in poi, comprendendo così nel suo ambito qualsiasi accusa passata e presente di crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi in qualsiasi parte del territorio dell’Ucraina da qualsiasi persona.

Ho informato pochi istanti fa la Presidenza della ICC della mia decisione di procedere immediatamente con le indagini attive sulla situazione. Il nostro lavoro di raccolta delle prove è ora iniziato.

Come menzionato nella mia dichiarazione del 28 febbraio, nel suo esame preliminare della situazione in Ucraina, il mio Ufficio aveva già trovato una base ragionevole per ritenere che fossero stati commessi crimini di competenza della Corte e aveva identificato potenziali casi che sarebbero stati ammissibili.

Mentre procedo ad assolvere le mie responsabilità, cercherò di impegnarmi con tutte le parti interessate e le parti in conflitto, assicurando che le indagini del mio Ufficio siano condotte in modo obiettivo e indipendente, nel pieno rispetto del principio di complementarità. In tal modo, rimarremo concentrati sul nostro obiettivo principale: garantire la responsabilità per i crimini che rientrano nella giurisdizione della CPI.

Il sostegno degli Stati parti e della comunità internazionale più in generale sarà essenziale mentre cerchiamo di affrontare le sfide inerenti alla conduzione di queste indagini. Cercherò quindi il partenariato ei contributi di tutti gli Stati al fine di soddisfare la nostra necessità di risorse aggiuntive in tutte le situazioni affrontate dal mio Ufficio.

Con un’indagine attiva in corso, ripeto il mio appello a tutti coloro che sono coinvolti nelle ostilità in Ucraina ad aderire rigorosamente alle norme applicabili del diritto internazionale umanitario. Nessun individuo nella situazione dell’Ucraina ha una licenza per commettere crimini all’interno della giurisdizione della Corte penale internazionale.

I reati imputati alla Russia

Prendendo atto dell’accettazione da parte dell’Ucraina della giurisdizione della Corte penale internazionale, ai sensi dell’articolo 12, paragrafo 3, dello Statuto di Roma;

ICC Karim A.A. Khan QC

Prendendo atto che la prima dichiarazione depositata dal governo ucraino ha accettato la giurisdizione della Corte in relazione a presunti atti commessi nel territorio dell’Ucraina nel periodo dal 21 novembre 2013 al 22 febbraio 2014; e la seconda dichiarazione ha accettato la giurisdizione della Corte in relazione a presunti atti commessi sul territorio dell’Ucraina dal 20 febbraio 2014;
Notando che l’accettazione da parte di uno Stato della giurisdizione della Corte penale internazionale mediante una dichiarazione consente alla Corte, ai sensi dell’art. 12, comma 2, dello Statuto di Roma, di esercitare la propria giurisdizione su presunti atti di crimini di guerra, crimini contro l’umanità o genocidio commessi nel territorio di tale Stato o da suoi cittadini;
Desiderando dare effetto all’esercizio della giurisdizione della Corte in relazione alla situazione in Ucraina;
Ai sensi dell’articolo 13, comma a, e dell’articolo 14, comma 1, dello Statuto di Roma;
Decidere di deferire la situazione in Ucraina al procuratore della Corte penale internazionale allo scopo di chiedere al pubblico ministero di indagare su eventuali atti di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio che si presume siano avvenuti sul territorio dell’Ucraina dal 21 novembre 2013 in poi, comprese eventuali accuse di reati in corso e in corso che si verificano in tutto il territorio dell’Ucraina, chiedendo così alla Corte di esercitare la propria giurisdizione rispetto all’ambito giurisdizionale accettato dall’Ucraina.
* in attesa della decisione definitiva del governo svedese e del governo bulgaro

La Redazione

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