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Innamoratevi alla Galleria Borghese

Una settimana di iniziative per San Valentino

Un’intera settimana dedicata al tema dell’amore: in occasione di San Valentino, dal 12 al 18 febbraio la Galleria Borghese organizza un programma di iniziative speciali per celebrare con i suoi visitatori la festa degli innamorati…

La Galleria Borghese tutti i giorni alle 17.00 e alle 17.45 offrirà un percorso guidato alla scoperta dei racconti d’amore racchiusi nei capolavori della pinacoteca, situata al primo piano: dalla travolgente passione tra Venere e Adone agli inganni d’amore escogitati da Giove, dalla sensualità inerme di Lucina alle mistiche allegorie nuziali di Tiziano, le visite indagheranno le forme e le sfumature con cui gli artisti hanno celebrato il più palpitante e ancestrale dei sentimenti.

Le sale

Tiziano, Venere che benda amore, Galleria Borghese, Roma, ph. Mauro Coen, ©Galleria Borghese

Le sale della Galleria Borghese sono ricche di dipinti che rappresentano le molte sfaccettature del sentimento amoroso e del desiderio erotico: raffigurazioni di Venere e di altre divinità, leggende, racconti mitologici o fiabeschi, ritratti d’amata, storie di amori perduti, mai trovati, tormentati.

Il Museo

Il Museo Galleria Borghese custodisce ed espone una collezione di sculture, bassorilievi e mosaici antichi, nonché dipinti e sculture dal XV al XIX secolo. Tra i capolavori della raccolta, il cui primo e più importante nucleo risale al collezionismo del cardinale Scipione (1579-1633), nipote di Papa Paolo V, ci sono opere di Caravaggio, Raffaello, Tiziano, Correggio, Antonello da Messina, Giovanni Bellini e le sculture di Gian Lorenzo Bernini e del Canova.

La Villa

La Villa Borghese “fuori Porta Pinciana”, all’interno della quale è situata la Galleria, sorse all’inizio del sec. XVII intorno a un iniziale possedimento della famiglia, a cui furono progressivamente annessi altri terreni fino alla costituzione di un immenso parco. La rapida ascesa dei Borghese, di origine senese, nel contesto romano, culminò nell’elezione a pontefice di Camillo (1605-1621) che, con il nome di Paolo V, avviò la grande stagione di interventi urbanistici e di straordinarie imprese collezionistiche.

La Collezione

Con l’ascesa al soglio pontificio di Paolo V Borghese (1605-1621), il cardinal nepote Scipione Caffarelli Borghese (1577-1633)

Raffaello, Dama con liocorno, Galleria Borghese, Roma, ©Galleria Borghese

intraprese un’intensissima committenza architettonica, dando contemporaneamente l’avvio a una sistematica acquisizione di opere d’arte, che avrebbero reso la sua collezione una delle più grandi dell’epoca.

Nel 1607, attraverso il sequestro dei dipinti dello studio del Cavalier d’Arpino, entrò in possesso di circa 100 dipinti, tra cui alcune opere giovanili di Caravaggio. Nello stesso anno acquisì la collezione del patriarca di Aquileia, mentre nel 1608 furono acquistati 71 straordinari dipinti appartenenti al cardinale Sfondrato, fra i quali si ipotizza la presenza dell’Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano, del Ritratto di Giulio II(Londra, National Gallery) e della Madonna del velo(Chantilly, Musée Condé) di Raffaello.

L’estrema spregiudicatezza usata dal cardinal nepote nell’assicurarsi le opere d’arte e nell’assecondare la sua passione di collezionista moderno è testimoniata da numerose vicende, come quella dell’acquisto nel 1605 della Madonna dei Palafrenieri di Caravaggio, rifiutata dalla Confraternita poco tempo prima dell’esposizione nella cappella in San Pietro – forse per volontà dello stesso pontefice – o, ancora, dal rocambolesco trafugamento della Deposizione Baglioni di Raffaello, prelevata per volere di Scipione dal convento perugino di San Francesco a Prato, fatta calare dalle mura della città nella notte tra il 18 e il 19 marzo 1608 e in seguito dichiarata “cosa privata del cardinale” da Paolo V.

Altre opere di Raffaello erano presenti nella raccolta Borghese, quale prova evidente della sua indiscussa eccellenza: le Tre Grazie(Chantilly, Musée Condé), il Sogno del Cavaliere e la Santa Caterina (Londra, National Gallery), vendute dalla famiglia durante gli anni della Rivoluzione francese.

Le opere sono esposte nelle 20 sale affrescate che, insieme con il portico e il Salone di ingresso, costituiscono gli ambienti del Museo aperti al pubblico. Oltre 260 dipinti sono custoditi nei Depositi della Galleria Borghese, collocati sopra il piano della Pinacoteca e allestiti come una quadreria. I Depositi della Galleria Borghese sono visitabili su prenotazione.

La Redazione

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