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Guglielmo Poggi: “Il ‘Circeo’ fa paura, ma quell’orrore va guardato negli occhi”

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(Adnkronos) – "Leggevo su Twitter ieri sera i commenti di tanta gente che non ce la fa ad affrontare il racconto di quel massacro. Molti telespettatori non sono pronti e c'è ancora da lavorare perché tutti avvertano questa storia come indispensabile e necessaria. Per noi lo è ovviamente ma io credo che lo sia anche per lo spettatore. Bisogna guardare in faccia questo orrore perché non accada mai più". Parla così con l'Adnkronos Guglielmo Poggi, il protagonista maschile della serie 'Circeo', che ha debuttato ieri su Rai1 con 2.614.000 spettatori e il 13.9% di share, dovendosela vedere con due concorrenti non facili, come lo show di Checco Zalone su Canale 5 (3.480.000 spettatori e il 19.2%) e l'incontro di tennis Djokovic-Sinner su Rai2 (2.543.000 spettatori e il 14.6% di share).  "La storia del massacro del Circeo – sottolinea il protagonista – non è importante solo perché affronta il tema attualissimo del femminicidio ma perché segnò uno spartiacque fondamentale in Italia, portando all'introduzione dello stupro tra i reati contro la persona e non più contro la morale. Grazie alla forza di Donatella Colasanti e di Tina Lagostena Bassi si è arrivati ad un cambiamento storico per il nostro Paese. Sarebbe molto importante che questa serie venisse vista dai giovani, soprattutto da giovani uomini", dice l'attore che nella serie in onda su Rai1, nel prime time del martedì per altre quattro puntate, interpreta Angelo Izzo, che con Gianni Guido e Andrea Ghira, nel 1975, si macchiò di uno dei delitti più efferati che l'Italia ricordi, sequestrando, stuprando e seviziando per 48 ore due ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, che morì in seguito alle torture.  Il confronto con questo personaggio – che nel 2005 è tornato a rendersi colpevole di un duplice omicidio mentre era fuori dal carcere per un permesso premio ed è considerato l’unico serial killer italiano ancora vivente – non è stato facile per Poggi, 32 anni d'età e 16 di carriera: "Ho studiato molto. La cosa più sfidante per me era riuscire a fare una sintesi tra l'Angelo Izzo adulto nel processo Palaia, su cui abbondava il materiale anche video, e l'Angelo Izzo giovane che invece non avevo visto. Ho cercato di prendere tutto quello che potevo e di rendere la mia versione verosimile, sempre con un unico obiettivo: cercare di restituire nella maniera più onesta possibile il messaggio che volevamo portare forte e chiaro e cioè che questo tipo di violenza rimane e bisogna guardarlo negli occhi perché non si ripeta mai più", ribadisce.  Per questo il sogno di Poggi è che si possa portare 'Circeo' anche nelle scuole: "Spero che si decida di portare la serie nelle scuole superiori, magari per gli alunni dell'ultimo anno, con delle proiezioni da un dibattito, da un confronto, così che i ragazzi possano rendersi conto di che totale follia è stata. Io parteciperei volentieri, come credo il resto del cast, e sarebbe un modo per ridare senso all'impegno profuso da Donatella Colasanti nel cercare strenuamente la verità".  Quanto al risultato d'ascolto, Poggi aggiunge: "Per quanto avere contro Zalone e Sinner non fosse facile, non potevamo aspettarci che una serie del genere potesse essere digerita serenamente. Ma abbiamo altre quattro puntate e speriamo di crescere", conclude l'attore, attualmente impegnato nella preparazione del nuovo spettacolo teatrale di Umberto Marino, 'Il latte dell'umana tenerezza', che debutterà al Cometa Off di Roma a gennaio.  —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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