Elvis Presley

Gennaio 1956 per la RCA

Elvis Presley era già un artista conosciuto quando pubblicò il suo primo album. Al suo attivo aveva parecchie incisioni, ma non su long playing.

La sua popolarità era cresciuta in maniera fulminea da quando diciottenne, entrò nel piccolo studio della Sun Records a Memphis (di proprietà di Sam Phillips), e cambiò il corso della storia della musica. Ma fu firmando per una major (la RCA Victor nel 1955) e legandosi contrattualmente al colonnello Tom Parker, che l’artista di Tupelo (Mississippi) iniziò a diventare una star mondiale. 

Gli Show a cui prese parte

Elvis Presley

L’anno successivo prese parte allo “Stage Show” dei fratelli Dorsey (con buon successo), poi al “Milton Berle Show” (dove più di quaranta milioni di spettatori assistettero alla sua performance), ma fu nel gennaio 1957 che Elvis entrò nelle case degli statunitensi esibendosi all’“Ed Sullivan show”, dove venne inquadrato solamente dalla vita in su, per non far vedere i suoi movimenti pelvici. Questa sua apparizione contribuì ad influenzare musicalmente tutte le generazioni di artisti che vennero successivamente.

L’album Elvis Presley

Presley arrivò allo show dopo aver pubblicato l’album che porta il suo nome. Dodici canzoni (tutte a firma di altri autori), tutte pietre miliari divenute “evergreen”. Cinque vennero registrate alla Sun Records e le altre sette (nel gennaio 1956) a New York per la RCA. Elvis in questo album, oltre a cantare, suona la chitarra acustica e il pianoforte, e accanto a lui troviamo, tra gli altri, Scotty Moore, D. J. Fontana, Bill Black, Chet Atkins: musicisti che collaboreranno per tutta la vita con Presley.

Elvis Presley
 di Elvis Presley
, RCA Victor, 1956

Così nel disco che porta il suo nome, tra i grandi successi contenuti, troviamo Blue Suede Shoes (Carl Perkins), I Got a Woman (Ray Charles), Tutti Frutti (Dorothy LaBostrie/Richard Wayne Penniman), Blue Moon (Richard Rodgers/Lorenz Hart), Money Honey (Jesse Stone). Tutti i brani incisi nel disco, avevano già avuto successo nell’interpretazione degli stessi autori o di altri cantanti, ma Presley trovò modo di reinventarli.

Modulazioni vocali, accelerazioni ritmiche, urla e sussurri sensuali furono gli elementi che resero i brani più “selvaggi”. Ulteriormente gli arrangiamenti scelti trovarono modo di esaltare la duttilità e la morbidezza della voce di Elvis.

Nell’anno di uscita (1956) questo disco fu al numero uno per dieci settimane della classifica “Billboard Top Pop Albums”, diventando il primo long playing rock and roll ad arrivare fino in cima la classifica. Inoltre Elvis Presley fu il primo album nella storia della discografia a vendere oltre un milione di copie.

Riccardo Santangelo

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