“The Choice” di Giuseppina Torre
Pubblicato da Bollettino Edizioni Musicali e distribuito da Sony Music Italia
Nell’intervista Torre ci spiega che” The Choice” è un viaggio sonoro attraverso le sfumature della libertà e della facoltà di scegliere, dove il pianoforte diventa il mezzo espressivo per narrare storie di decisioni, riflessioni e trasformazioni. È un’invocazione al potere della scelta, che trasmette emozioni che vanno dalla riflessione silenziosa alla forza liberatoria…
Di certo il pianoforte, tra i migliaia di strumenti musicali che l’uomo ha inventato, dalla fine del XVIII secolo ha saputo imporsi come uno dei più espressivi. E forse anche per questo che è stato utilizzato dai più grandi compositori per creare le proprie opere. La versatilità e la gamma sonora (per non parlare dell’ingegneria che c’è alla base della costruzione) danno modo ancora oggi, a più di tre secoli dal primo modello di Bartolomeo Cristofori, di essere utilizzato in molte creazioni “in solo”.
Ed è proprio così che la compositrice siciliana Giuseppina Torre ama presentarsi. Nata a Vittoria, in provincia di Ragusa, con una formazione musicale classica, da molti anni pubblica dischi e intraprende tournée in Italia e all’estero, eseguendo i sui brani. Il suo ultimo album si intitola “The Choice” (Pubblicato da Bollettino Edizioni Musicali e distribuito da Sony Music Italia) è prodotto da lei stessa con la supervisione artistica di Roberto Cacciapaglia, danno la possibilità all’ascoltatore di intraprendere un viaggio interiore e invitandolo a esplorare senza riserve la propria vulnerabilità, a rompere le barriere dell’autoconservazione e ad abbracciare la bellezza e la forza nel mostrarsi autenticamente fragili, senza la pressione di dover sempre apparire vincenti agli
occhi degli altri.
The Choice di Giuseppina Torre
Presentando il disco Giuseppina Torre ci spiega : “The Choice” è un viaggio sonoro attraverso le sfumature della libertà e della facoltà di scegliere, dove il pianoforte diventa il mezzo espressivo per narrare storie di decisioni, riflessioni e trasformazioni. È un’invocazione al potere della scelta, che trasmette emozioni che vanno dalla riflessione silenziosa alla forza liberatoria di un coraggioso atto decisionale. È un'ode alla bellezza e alla complessità della libertà individuale, una melodia delle scelte che plasmano il percorso della nostra esistenza».
Ed è proprio da qui che siamo partiti per cercare di capire meglio il mondo compositivo di Giuseppina Torre.
Come è nato il progetto “The Choice”? E ci puoi raccontare a cosa si riferisce la “scelta” che
evochi nel titolo?
Il progetto “The Choice” è nato in un momento della mia vita in cui sentivo il bisogno di fermarmi e riflettere su ciò che fosse davvero importante per me, sia come persona che come artista. Il
titolo “The Choice” rappresenta una decisione profonda: quella di seguire la mia vera essenza e di abbracciare la mia autenticità, al di là delle aspettative esterne o delle convenzioni. La “scelta” di
cui parlo è, in un certo senso, un atto di coraggio e di consapevolezza. Significa scegliere di vivere in maniera autentica, di dedicarsi a ciò che si ama, anche se richiede sacrifici o rinunce. Ogni brano del disco esplora una sfumatura di questo tema, raccontando un frammento di un viaggio interiore che mi ha portato ad accettare me stessa e il mio percorso.
Come è avvenuto l’incontro con Roberto Cacciapaglia, che ha curato la supervisione artistica del disco?
L’incontro con Roberto Cacciapaglia è stato uno di quei momenti significativi che arrivano al momento giusto. Ho aperto il suo concerto al Conservatorio “G. Verdi“ di Milano e da quel momento siamo rimasti in contatto. Ammiro profondamente il suo lavoro e la sua visione artistica, così quando ho avuto l’opportunità di collaborare con lui per “The Choice”, l’ho considerato un privilegio. Roberto ha una sensibilità unica nel cogliere l’essenza dei brani e nel guidare l’artista verso la massima espressione della propria autenticità. Durante il processo di supervisione artistica, Roberto è stato capace di ascoltare e di capire esattamente cosa volevo trasmettere con ogni brano. Con delicatezza e intuizione, mi ha aiutato a valorizzare il messaggio e l’emozione di ciascuna composizione, portandomi a scoprire nuove sfumature nel mio stesso lavoro. Il suo contributo ha dato profondità al progetto e ha arricchito ogni brano di dettagli e intensità, rendendo “The Choice” un viaggio ancora più intimo e completo.
Nel tuo precedente album (Life Book) si percepiva la presenza evocativa della Sicilia, la tua
regione d’origine. Questa sensazione l’hai voluta trasmettere anche in questo nuovo disco?
Sì, la mia Sicilia è una presenza che non posso mai separare dalla mia musica. In “Life Book” la Sicilia emergeva attraverso immagini di luoghi e atmosfere che evocavano le mie radici, le mie origini. Anche in “The Choice”, sebbene in modo meno esplicito, c’è un legame profondo con la mia terra: è come se la sua anima fosse sempre presente, in sottofondo, ispirando il mio modo di raccontare emozioni e storie attraverso il pianoforte. In questo nuovo disco la Sicilia si riflette nel desiderio di autenticità, di connessione profonda con le proprie radici e nel coraggio di scegliere chi essere veramente. Credo che la mia isola mi abbia insegnato questo: la capacità di restare fedele a ciò che sono, nonostante le difficoltà. Quindi, anche se il progetto non ha brani dedicati specificamente alla Sicilia, c’è comunque una parte di essa in ogni nota e ogni silenzio.
Ci sono analogie e/o differenze con i tuoi lavori precedenti?

Ci sono sicuramente analogie e differenze tra “The Choice” e i miei lavori precedenti. Un’analogia importante è la mia attenzione per le emozioni e per il viaggio interiore: in ogni album cerco di esplorare stati d’animo complessi, raccontando attraverso la musica un percorso di crescita personale. In questo senso, “The Choice” continua la mia ricerca sull’anima, sulle emozioni e sulle
sfumature della vita, temi che sono sempre stati centrali nella mia musica.
La differenza principale, invece, sta nella maturità e nella consapevolezza che sento di aver raggiunto in “The Choice”. Mentre nei lavori precedenti ero più concentrata sull’esplorazione delle mie radici e dei miei ricordi, qui il focus è sulla scelta di abbracciare me stessa e il mio cammino con maggiore sicurezza. Anche a livello sonoro, c’è una maggiore profondità e complessità nelle atmosfere. In questo album, sento che la mia musica è diventata più essenziale, diretta e consapevole, come se ogni nota rappresentasse una scelta precisa e un tassello di una storia che voglio raccontare con sincerità e trasparenza.
Mi permetto di uscire un po’ dall’ambito artistico. Da tempo sei impegnata nella lotta contro la
violenza sulle donne, alla luce degli ormai giornalieri omicidi in cui sono protagoniste le donne,
qual è la tua opinione su quanto si sta facendo in questo ambito? E si potrebbe fare qualcosa di
più?
Il tema della violenza sulle donne è purtroppo un’emergenza sociale che non possiamo più ignorare, ed è un argomento che mi sta molto a cuore , per esperienza vissuta . Nonostante negli ultimi anni ci siano stati alcuni passi avanti – come leggi più severe e iniziative di sensibilizzazione – c’è ancora molto da fare. Quello che vediamo ogni giorno ci dice chiaramente che l’intervento legislativo non è sufficiente: c’è bisogno di un cambiamento culturale profondo. La prevenzione deve partire dall’educazione, già nelle scuole, per insegnare ai giovani il rispetto, l’empatia e l’uguaglianza tra i sessi. Inoltre, è fondamentale supportare le donne che vivono situazioni di violenza con strumenti concreti, come centri di accoglienza e protezione, percorsi di reintegrazione e sostegno psicologico. È essenziale anche una maggiore formazione delle forze dell’ordine, perché ogni denuncia venga presa sul serio e gestita con sensibilità. Credo che la musica e l’arte possano avere un ruolo importante in questo cambiamento. Come artista, sento la responsabilità di portare questo tema sul palco e di sensibilizzare il mio pubblico, nella speranza
che la cultura contribuisca a diffondere un messaggio di rispetto e solidarietà.
Sei reduce da parecchi concerti in giro per il mondo che hanno avuto notevole successo. Durante gli spettacoli hai modo di percepire come gli spettatori riescono ad interagire con la tua musica e i messaggi che vuoi trasmettere?
Durante i concerti percepisco chiaramente la reazione del pubblico e la loro connessione con la mia musica. È una sensazione potente, che si manifesta attraverso piccoli gesti: un silenzio intenso durante i momenti più emotivi, uno sguardo commosso, un sorriso sincero. Ogni pubblico è unico e, in ogni paese, sento che le persone interagiscono con le mie composizioni in modi diversi, ma sempre autentici. Per me, la musica è un linguaggio universale che trascende le parole, e sento che chi mi ascolta riesce a cogliere il messaggio di sincerità e introspezione che cerco di trasmettere. È emozionante percepire che, al di là delle differenze culturali o linguistiche, la mia musica riesca a toccare il cuore delle persone, creando un legame profondo e condiviso. Ogni concerto diventa così un dialogo silenzioso, dove le emozioni circolano tra me e il pubblico, arricchendo l’esperienza di una bellezza unica e irripetibile.
Oltre alla promozione dal vivo del nuovo disco, hai in cantiere altri progetti?
Sto già lavorando al mio prossimo disco ed ho in cantiere un progetto prestigioso che vedrà la luce
l’anno prossimo ma che per adesso è TOP SECRET!
Riccardo Santangelo