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“L’incontro e’ Maestro” di Andrea Bonati

Intervista all'autore

Un cammino fatto di parole semplici, ma dense di significato. Un libro nato da un momento in cui tutto sembrava franargli sotto i piedi. Un periodo fatto di smarrimento, di delusione, di silenzi che facevano rumore dentro. Molte cose della sua vita non andavano come avrebbe voluto. Si sentiva disallineato, svuotato. Ed è stato proprio lì, in quel vuoto, che ha sentito il bisogno di creare qualcosa che potesse restituire senso, anche solo un frammento alla volta…

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L‘ incontro e’ Maestro e’ un percorso che si dipana in tredici capitoli, tredici incontri. Dagli scout all’insegnamento, dalla perdita all’amore, dalla danza alla gentilezza: ogni racconto è un frammento di esperienza che si trasforma in maestria. Perché a volte il maestro è un padre, altre volte un bambino, un momento, un dolore. Altre volte ancora è una poesia o qualcosa che non è mai accaduto davvero. Un libro che offre visioni al lettore, accompagnandolo verso una conoscenza piu’ profonda di se stesso e del nostro maestro interiore attraverso un percorso ricco di amore e sofferenza.

Andrea Bonati

Andrea Bonati è pasticcere, formatore e docente. Ma soprattutto, è un uomo che ha fatto dell’ascolto e

L’incontro e’ maestro di Andrea Bonati

dell’esperienza il suo vero mestiere. Negli anni ha incontrato centinaia di studenti, vissuto tante ore di aula e attraversato con coraggio la sua personale tempesta.

Scout per scelta, artista per formazione, artigiano per vocazione, crede che ogni persona porti con sé una storia e che ogni storia, se condivisa con cuore, possa diventare un insegnamento per gli altri.

Oggi ci racconta il suo nuovo libro “L’ incontro e’ Maestro

Come è nata l’idea di questo libro Andrea?

È nata da un momento in cui tutto sembrava franarmi sotto i piedi. Un periodo fatto di smarrimento, di delusione, di silenzi che facevano rumore dentro. Molte cose della mia vita non andavano come avrei voluto. Mi sentivo disallineato, svuotato. Ed è stato proprio lì, in quel vuoto, che ho sentito il bisogno di creare qualcosa che potesse restituire senso, anche solo un frammento alla volta.
Ho iniziato a scrivere senza un obiettivo preciso, se non quello di ritrovare me stesso. Mi sono accorto che raccontare storie vere, vissute, imperfette ma sincere, era un modo per fare pace con ciò che era stato. Per ogni parola dura ricevuta, ho scelto di donarne una gentile. Per ogni ferita, una possibilità.
Il libro è nato come un gesto di equilibrio, come un atto d’amore verso me stesso e verso gli altri. Perché a volte, per guarire, non basta capire: bisogna creare.

Dici che il tuo libro è nato per chi vuole ascoltare, cosa intendi?

Intendo che non è un libro da “divorare”. È un libro da accogliere. Un libro per chi ha ancora il coraggio di

Andrea Bonati

fermarsi, di respirare tra le righe. Oggi siamo bombardati da parole, da stimoli, da contenuti. Ma raramente ci concediamo di ascoltare davvero.
Ascoltare significa mettersi in una posizione vulnerabile, aperta. Significa accettare che qualcosa, dentro di te, possa cambiare.
Questo libro non è nato per spiegare, ma per accompagnare. Non è nato per dare risposte, ma per offrire domande vere. È un libro che vuole sedersi accanto a chi legge, e dire: “Non sei solo. Anch’io ho attraversato il buio. E se vuoi, possiamo farci un po’ di luce a vicenda”.

L’incontro è maestro è diviso in 13 capitoli che sono anche 13 incontri, ricordando in piccolo la Divina Commedia dove ogni incontro rappresentava una tappa del percorso di crescita, ti riconosci in questo paragone?

Sì, profondamente. Ho sempre pensato che la vita sia fatta di passaggi. E ogni incontro è una soglia che ci cambia,

anche se non ce ne accorgiamo subito. La struttura dei 13 capitoli non è casuale: ogni incontro è un piccolo viaggio, una tappa che riflette un movimento dell’anima, una consapevolezza che prende forma.
Mi piace pensare che, come nella Divina Commedia, attraversiamo momenti di buio, di confusione, ma anche di meraviglia e di rinascita. Ogni persona che incontriamo – e a volte anche ogni ferita – può essere un maestro, se scegliamo di imparare.
E il mio libro vuole essere proprio questo: un viaggio a tappe verso la luce, attraverso gli occhi e il cuore dell’altro.

Andrea nel tuo libro parli di MAESTRIA ed esperienza, potresti spiegarci cosa rappresentano per te?

Per me la maestria non ha nulla a che fare con la perfezione. Anzi, è esattamente il contrario: è l’arte di essere imperfetti in modo consapevole. La vera maestria nasce quando smetti di voler apparire e inizi a essere. Quando accetti di portare le tue cicatrici come medaglie, non per orgoglio, ma per gratitudine.
L’esperienza da sola non basta. Ci vuole ascolto, umiltà e un’intenzione chiara di trasformarla in qualcosa di utile.
Essere maestro, oggi, significa per me saper camminare accanto agli altri, non davanti. Significa aver fatto i conti con le proprie cadute, e usarle non per salire su un piedistallo, ma per tendere una mano.
Ecco, la maestria è questa: una mano tesa, che non giudica, ma sostiene.

La tua idea che ogni persona porti con sé una storia e che se condivisa con il cuore possa essere un insegnamento ha tra i suoi fautori anche il Mahatma Gandhi, potresti spiegarci come sei arrivato a questa conclusione, come cerchi di applicarla giornalmente e i benefici che ognuno di noi avrebbe applicandola?

Andrea Bonati con sua mamma

Ho incontrato tante persone nella mia vita. Alcune dolci, altre difficili, altre ancora indecifrabili. Ma tutte, davvero tutte, portavano con sé una storia che meritava di essere ascoltata.
La svolta per me è stata quando ho smesso di chiedermi “perché mi sta accadendo questo?” e ho iniziato a chiedermi “cosa posso imparare da questo?”.
Gandhi ha ispirato questo modo di vedere: vivere ogni giorno come se fosse un messaggio. E il mio messaggio vuole essere quello della comprensione.
Ogni volta che una persona si sente accolta nella sua verità, accade qualcosa di potente. Cade una barriera. E si crea spazio per qualcosa di nuovo.
Io cerco ogni giorno, anche nei momenti più ordinari, di ascoltare con il cuore. A volte basta poco: uno sguardo vero, un gesto sincero, un silenzio rispettoso.
Se tutti provassimo a vivere così, anche solo per un’ora al giorno, cambierebbe l’aria che respiriamo.

In “L’incontro è maestro” regali una parte della tua vita ai lettori e come una guida accompagni il lettore a comprendere come affrontare momenti anche molto difficili, tu hai avuto una guida o ispirazione quando li hai vissuti?

Sì, ho avuto delle guide. Ma non erano sempre riconoscibili come tali. Alcune sono state persone care. Altre sono state sconosciuti che mi hanno detto una frase al momento giusto. Altre ancora sono state esperienze dure, che mi hanno fatto inginocchiare.
Credo che le vere guide non ti indicano una via: ti insegnano a costruire il tuo passo. E spesso ti mettono davanti a uno specchio, più che a una strada.
Durante i momenti più difficili, ciò che mi ha salvato non è stato il sapere, ma la presenza. La mia, prima di tutto. E poi quella di chi ha saputo starmi vicino senza voler risolvere.
È questo che cerco di fare con i miei lettori: stare accanto, senza invadere. Offrire presenza, non ricette. Perché ognuno ha il suo modo di guarire. Ma tutti abbiamo bisogno di sentire che qualcuno crede ancora nella nostra possibilità.

Potremmo dire che il tuo libro Andrea è un manuale per affrontare il percorso verso la consapevolezza interiore tramite i frammenti di vita di ognuno?

Sì, ma non è un manuale nel senso tradizionale. È un libro che vuole toccare le corde dell’anima, non dettare

Andrea Bonati con suo papa’

regole.
Lo definirei piuttosto una raccolta di specchi. Ogni frammento, ogni storia, può diventare un riflesso. E quel riflesso può farti vedere qualcosa di te che avevi dimenticato.
Il percorso verso la consapevolezza non è mai dritto, né lineare. Ma è possibile se smettiamo di giudicarci e iniziamo a guardarci con amore.
Il mio desiderio è che chi legge senta che anche le sue fratture possono diventare forza. Che non serve essere perfetti per essere luce. Basta essere veri.

Andrea il tuo libro è intriso di amore e gentilezza, credi che queste siano le chiavi di volta per affrontare gli scossoni della vita?

Credo che siano le uniche chiavi che aprono davvero le porte dell’anima.
Ma purtroppo, oggi, gentilezza e benevolenza vengono spesso viste come segni di debolezza. Come se chi è gentile fosse remissivo, o incapace di reagire. Niente di più falso.
Ci vuole molto più coraggio a rimanere gentili in un mondo che ti spinge a essere cinico. Ci vuole molta più forza a scegliere di essere luce quando sarebbe più facile restare nell’ombra.
La gentilezza è un atto radicale. È una posizione. È una presa di responsabilità. Non è passività, è presenza attiva. È dire: “io scelgo di non contaminarmi con il rancore”.
E l’amore – quello vero – è un atto di volontà. È restare connessi anche quando sei stanco, ferito, deluso.
Se riusciamo a vivere con questa intenzione, tutto cambia: i nostri legami, il nostro lavoro, il nostro modo di camminare nel mondo.

Potresti darci delle anticipazioni sui tuoi prossimi progetti futuri e su dove potremo incontrarti per assistere alle presentazioni del tuo libro ricco di perle per affrontare la vita?

Andrea Bonati docente CAST

È un momento di passaggio per me. Dopo anni difficili nella mia azienda, sto ricostruendo non solo il lavoro, ma anche il senso di quello che voglio fare.
Oggi sono tornato alle origini: mi dedico alle consulenze e insegno pasticceria. Ma insegnare, oggi, per me significa molto di più: significa accendere visioni, aiutare le persone a vedere la bellezza anche in un impasto, in un gesto, in una scelta.
Il 17 maggio alle ore 16:00 sarò al Libraccio di Curno per presentare nuovamente il libro. E stiamo organizzando nuove date a Milano.
Inoltre, sta prendendo vita un progetto che mi sta a cuore: “Il Laboratorio di Maestria”, un percorso esperienziale che unisce tecnica, anima e consapevolezza.
Non per imparare a “fare di più”, ma per tornare a essere pienamente.
Chi vuole seguirlo, può trovare tutto qui: https://www.patreon.com/laboratoriodimaestria?utm_campaign=creatorshare_creator

Andrea Bonati con il suo libro “L’ incontro e’ Maestro” ci offre l’opportunita’ di avere una chiave di volta nell’ intricato labirinto della vita fornendoci gli strumenti per scorgere la luce che ci accompagna nel nostro percorso anhe quando non la veediamo. Un libro che parla di amore e comprensione su piu’ livelli, ma anche dei momenti difficili e delle perdite che ci tolgono il fiato. La maestria di riscoprirci perfetti nell’ imperfezione, maestri e alunni, capaci, con il nostro atto di volonta’ di scegliere la gentilezza e l’ ascolto,  di cambiare il nostro e il Mondo di tutti.

Chiara Bazzani

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