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The Pope of Trash di John Waters

Dal 17 Settembre 2023 al 04 Agosto 2024 presso Academy Museum

Mirato a distorcere le istituzioni tradizionali, il suo lavoro ha portato il romanziere William S. Burroughs a consacrare Waters come il “Papa della spazzatura”. Il suo approccio trasgressivo ha generato paragoni di originalità cinematografica: film che si divertono con l’irriverenza, l’umorismo a crepapelle e il cuore…

LAcademy Museum of Motion Pictures presenterà John Waters: The Pope of Trash, la prima mostra completa dedicata ai contributi dell’artista al cinema.

The Pope of Trash

John Waters Photo by Greg Gorman

In mostra dal 17 settembre 2023 al 4 agosto 2024, la mostra esplorerà il processo, i temi e lo stile cinematografico senza pari di Waters. Le opere in mostra includeranno costumi, oggetti di scena, sceneggiature scritte a mano, corrispondenza e appunti, album di ritagli, fotografie, materiale di immagini in movimento e altro ancora.

Pope of Trash apre al pubblico un giorno prima che John Waters riceva la sua stella sulla Hollywood Walk of Fame, organizzata da Outfest, il 18 settembre 2023.

John Waters

John Waters (americano, nato nel 1946) è un regista multi-sillabato: sceneggiatore-regista-produttore-direttore della fotografia-montatore-attore, oltre che un affermato artista visivo e autore. Mirato a distorcere le istituzioni tradizionali, il suo lavoro ha portato il romanziere William S. Burroughs a consacrare Waters come il “Papa della spazzatura”.

Il suo approccio trasgressivo ha generato paragoni di originalità cinematografica: film che si divertono con l’irriverenza, l’umorismo a crepapelle e il cuore. John Waters: Pope of Trash è organizzato dalla curatrice delle mostre Jenny He e dalla curatrice associata Dara Jaffe, con il supporto dell’assistente curatoriale Esme Douglas e delle assistenti di ricerca Manouchka Kelly Labouba ed Emily Rauber Rodriguez.

Sarà la terza mostra su larga scala del museo nella sua Marilyn and Jeffrey Katzenberg Gallery di 11.400 piedi quadrati, dopo Hayao Miyazaki (2021-22) e Regeneration: Black Cinema 1898-1971 (che chiuderà il 16 luglio 2023).

“Noto per aver spinto i confini del ‘buon gusto’, Waters ha creato un canone di film ad alto valore shock e di grande intrattenimento che hanno cementato la sua posizione come uno degli autori indipendenti più venerati nella storia del cinema americano”, ha affermato co -curatrici Jenny He e Dara Jaffe. “Una grande ispirazione per altri artisti che si sono ribellati al mainstream, i film rinnegati di Waters sono pieni di muse e temi derivati dall’ossessione e dalla cultura delle celebrità. Traggono amorevolmente ispirazione da Herschell Gordon Lewis, Russ Meyer, Andy Warhol e Ingmar Bergman allo stesso modo, e sono anche tributi alla sua città natale di Baltimora.

I film indipendenti

La mostra rivela le sfumature e i dettagli di come vengono realizzati i film indipendenti e come i film di Waters hanno ridefinito le

Pink Flamingos (1972), Courtesy of Warner Bros., photographed by Lawrence Irvine

possibilità del cinema indipendente. Il suo audace rifiuto delle norme sociali e dello status quo è stato celebrato e adorato dal pubblico per più di cinquant’anni, per film tra cui Pink Flamingos (1972), Female Trouble (1974), Desperate Living (1977), Hairspray (1988), Serial Mamma (1994) e A Dirty Shame (2004). Pink Flamingos è stato inserito nel National Film Registry nel 2021. L’anno successivo, Hairspray è stato anche inserito nella lista dal Librarian of Congress, in riconoscimento del suo significato per il patrimonio cinematografico americano.

New Queer Cinema

L’adiacente galleria Warner Bros. presenta un’installazione multimediale che esamina opere dell’avanguardia americana e del New Queer Cinema, contestualizzando i film di Waters all’interno di movimenti cinematografici contemporanei e successivi.

La mostra sarà accompagnata da una serie dinamica di proiezioni di film e programmi pubblici e da un catalogo. Co-pubblicato dall’Academy Museum e da DelMonico Books, il volume conterrà una dichiarazione dell’artista di Waters; un’introduzione e un saggio dei curatori Jenny He e Dara Jaffe; testi della storica del cinema Jeanine Basinger, del critico cinematografico e teorico culturale B. Ruby Rich e dell’autore, scrittore e produttore David Simon; un’intervista con Waters di numerosi collaboratori: Sean Baker, Deborah Harry, Barry Jenkins, Johnny Knoxville, Bruce LaBruce, Ricki Lake, Orville Peck, Iggy Pop, Cindy Sherman, Kathleen Turner, Christine Vachon e Edgar Wright; e una filmografia riccamente illustrata.

La Redazione

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