La lezione di vita di Enzo Bianchi

Cosa c’è di là edito da il Mulino

Imparare a vivere con la presenza della morte accanto. Proseguire nel nostro cammino smettendo di omettere il pensiero della nostra finitudine, ma chiedere alla Signora di procedere con noi e ascoltarne la voce. 

La morte, ma non solo. Il dolore, il giudizio del Comandante Supremo, il Paradiso e l’Inferno. In Cosa c’è di là (il Mulino, 152 pagg, 15 euro) Enzo Bianchi c’è quel mondo che l’uomo contemporaneo rifugge, salvo sbatterci contro quando gli anni diventano pesanti o le malattie non ne vogliono sapere di guarire più.

Norme fittizie

Cosa c’è di là di Enzo Bianchi edito da Il Mulino

Al diavolo la società e le sue leggi del consumo che impongono una giovinezza eterna e il divertimento perché la vita o è spettacolo o non è vita. Essere su questo pianeta è un mestiere al tempo stesso magnifico e arduo da imparare. 

Bianchi sgombera un po’ di luoghi comuni della modernità. Ma dove sta scritto che sia la lunghezza il parametro primo dell’esistenza? E quando mai Dio si fa sentire nella sofferenza che l’essere umano patisce?  Il suicidio assistito ci farà anche uscire dalla Chiesa, ma siamo proprio certi che ci faccia perdere la benevolenza di Dio? Quanti, quelli che si autoassolvono e considerano l’Inferno il prossimo domicilio degli altri, osserveranno con panico la propria destinazione ultraterrena?

L’amore salva

Su un punto “il fabbro” Enzo Bianchi batte il martello: sarà l’amore che abbiamo dimostrato quaggiù a regolare il nostro domicilio lassù. L’amore offerto ai simili, non quello con cui vestiamo noi stessi o che, in un eloquente quadro d’accidia, avremmo voluto dare. Altre vie sono solo la costruzione dogmatica per un uso di Dio, in sintonia con il Deum di cui ci ha parlato Vito Mancuso in un suo eccellente scritto. 

E se l’amore salva, noi faremmo bene a  prepararci per tempo al nostro incontrovertibile destino. Non parliamo più di morte a

Enzo Bianchi

cena in famiglia, disse al tempo l’allora cardinale Carlo Maria Martini, a segnalare un vulnus della modernità. Il pensiero del fondatore, nonché ex Priore, della comunità di Bose, scorre nella scia. 

Proviamo a essere rivoluzionari

Se il dopo resta un enigma (in toto per gli atei, nella forma per un credente), arriverà il momento che chiuderà la nostra storia definendo l’unicità di cui siamo portatori. E in quel momento essere vigliacchi non andrà affatto bene. Magari ci coglierà una morte dolce o più possibilmente dovremmo testimoniare il nostro bel carico di sofferenza biologica prima di dire a chi rimane che quel che rimane di noi non sarà più problema nostro. 

E allora sarebbe il caso di far saltare la tavola di questa (in)cultura contemporanea che scaccia come la peste il solo pensiero del nostro limite. Faremmo un gesto rivoluzionario. E dimostreremo di amarci proprio tanto.

Corrado Ori Tanzi

#amore#book#cardinalmartini#cosacedila#death#enzobianchi#ilmulino#ilmulinoeditore#inferno#letteratura#libri#libro#morte#newbook#nuovolibro#paradiso#purgatorio#Vitomancuso
Comments (0)
Add Comment